Ecco un racconto marzolino per tutti voi, amici, amanti dell'italiano e di Torino.
Antica Farmacia Bosio dal 1605 |
A Torino più che mai Marzo è da sempre pazzerello: esci col sole e prendi l'ombrello ma è anche un mese di contrasti, di picchi di felicità, con i suoi giorni soleggiati e ventosi, alternati a quelli di neve invernale a cui fa seguito l'arcobaleno.
Marzo è un mese di transizione e di molto fervore, dopo il Carnevale e prima della Pasqua, nella modestia meditativa della Quaresima che si traduce sempre in progetti nuovi a lungo termine e nuove visioni su un futuro che prenderà forma dopo l'estate. Un po' come le intenzioni che si esprimono con la luna nuova in pesci che si avverano sei mesi dopo.
Ci sono poi posti che sembrano sempre statici e uguali da secoli ma che sono in continua evoluzione per diverse ragioni, sia pratiche che filosofiche, come per esempio le farmacie.
Torino è una città misteriosa ed affascinante che in un certo senso non cambia mai da secoli e che al contempo è trendsetter e segna le nuove tendenze proiettata nel futuro, ma con calma. Quella stessa calma con la quale ogni mattina si sveglia e fa colazione col caffè anche in tempi di pandemia. Dopo tutto, Torino è la città italiana del caffé per eccellenza. Questa sua calma muta nella giornata, passando dal torpore della notte al respiro lungo della meditazione che porta al germogliare di nuove idee.
Marzo è un mese di transizione e di molto fervore, dopo il Carnevale e prima della Pasqua, nella modestia meditativa della Quaresima che si traduce sempre in progetti nuovi a lungo termine e nuove visioni su un futuro che prenderà forma dopo l'estate. Un po' come le intenzioni che si esprimono con la luna nuova in pesci che si avverano sei mesi dopo.
Ci sono poi posti che sembrano sempre statici e uguali da secoli ma che sono in continua evoluzione per diverse ragioni, sia pratiche che filosofiche, come per esempio le farmacie.
Torino è una città misteriosa ed affascinante che in un certo senso non cambia mai da secoli e che al contempo è trendsetter e segna le nuove tendenze proiettata nel futuro, ma con calma. Quella stessa calma con la quale ogni mattina si sveglia e fa colazione col caffè anche in tempi di pandemia. Dopo tutto, Torino è la città italiana del caffé per eccellenza. Questa sua calma muta nella giornata, passando dal torpore della notte al respiro lungo della meditazione che porta al germogliare di nuove idee.
E' la stessa calma con cui il fornaio attende la lievitazione e la cottura del pane e il farmacista mette in ordine gli ingredienti per le preparazioni galeniche.
Panetterie e farmacista due professioni che non hanno tempo e che in esso ci fanno viaggiare ogni giorno come in una macchina del tempo o ne Il Castello Errante di Howl. A ben pensarci le porte delle farmacie storiche di Torino sono proprio come quella porta del film di Miyazaki dove a seconda di come si gira il pomo, la porta si apre su un posto diverso.
Ecco, a Torino, il pomo della porta delle farmacie storiche gira e si apre sul secolo della sua apertura e sul futuro a seconda di cosa compriamo.
Affascinante come i personaggi che vi lavorano: i farmacisti.
I farmacisti torinesi sono degli esseri abbastanza particolari, delle figure poliedriche tra scienza e arti umane, attenti a dosare elementi e parole. La farmacia si eredita ma la sua arte è un dono innato, chi non ne sviluppa la passione cambia subito direzione nella vita.
Farmacia Operti in Piazza Vittorio dal 1830 |
In città si racconta che lo speziale di corte fondatore della farmacia più antica del centro storico sia un immortale e come tale ancora fra noi.
Non ci sono documenti che lo registrino nel dettaglio, ne foto che lo ritraggano, ma la leggenda dice che le sue preparazioni sono sempre state tenute in alta stima non solo dai medici di casa Savoia ma da tutti i clienti che nei secoli vi hanno fatto ricorso.
Non si conoscono dati certi sull'identità dello speziale; c'e' chi dice che sia arrivato a Torino dall'India, chi dalla Cina, intorno alla fine del 1400, con un carro pieno di spezie, erbe, radici e cortecce esotiche ed europee raccolte durante il viaggio.
Prima di ottenere l'autorizzazione reale per aprire la sua bottega, lo speziale preparava tonici, cataplasmi, impacchi, pomate, olii, decotti e infusioni che vendeva su richiesta nel laboratorio di casa sua.
Le cronache di corte riportano un primo fatto storico risalente agli inizi del 1500: una notte il Re ebbe un incubo molto vivido a seguito del quale non riuscì più a chiudere occhio in preda all'angoscia che lo perseguitava. Dopo i primi giorni di insonnia, iniziò a perdere peso e ad indebolirsi.
Per voce popolare arrivò all'orecchio del medico di corte che in città c'era un mago delle erbe i cui prodotti erano miracolosi e guarivano ogni male.
Non avendo nulla da perdere e vedendo il sovrano deperire di giorno in giorno, lo speziale fu chiamato a corte e consultato. Il suo responso si tradusse in poche ore in uno sciroppo fatto a base di un distillato di una pianta esotica ancora sconosciuta qui in Europa.
E in quattro giorni il sovrano riuscì miracolosamente ad addormentarsi, stremato ma sereno, e dopo pochi giorni iniziò anche a riprendere peso.
In segno di riconoscimento, venne nominato speziale di corte e ricevette l'autorizzazione per aprire la sua bottega di fronte e Palazzo Reale.
La sua fama crebbe esponenzialmente e molto rapidamente, superando anche i confini del regno dei Savoia, ed arrivando fino in Russia dove si narra che fu anche chiamato dallo zar per curare le pene di cuore della sua figlia prediletta, la principessina Bogdana.
Sfidando valichi di montagna e le tormente di neve dell'inverno russo, lo speziale naturalizzato torinese giunse finalmente a San Pietroburgo con due borsoni pieni di boccette, scatoline, fiale, flaconi e 3 mortai.
Non era stato ragguagliato sui dettagli ma la zarina vedendolo gli spiegò che Bogdana giaceva in uno stato di catalessi profonda da quando uno dei suoi pretendenti l'aveva abbandonata per scappare in Africa. Apparentemente quel principe non resisteva più alle temperature rigide del nord e aveva preferito sacrificare i suoi privilegi nobiliari in cambio del calore africano.
Per risvegliare la principessa, lo speziale mise a punto una serie di sali profumati per stimolarne l'olfatto e riattivare le funzioni neurologiche. Aperti gli occhi però la principessa era senza forze, voce e volontà di vivere come tutti quelli che hanno perso un amore importante.
Allora, lo speziale preparò delle infusioni per stimolare il suo appetito e darle un po' di forza. Persino la pelle della povera Bogdana si era seccata ed era più diafana che mai.
Estratto di lampone per sanare il cuore, olio essenziale di rosa per dar vitalità ai pensieri aggiunto a una crema per curare la sua pelle; riso Venere per nutrirla e due altri ingredienti segreti. Così Bogdana si ristabilì completamente in un mese.
Farmacia Montanaro Dott.ssa Platter in Corso Vinzaglio dal 1889 |
I secoli passavano e la fama dello speziale di corte di Torino si spargeva in tutta Europa. Puntualmente lui lasciava la città e vi faceva ritorno dopo diversi anni. Chi lo aveva incontrato di persona nel frattempo era morto e quando tornò in Russia a fine '800 era come se fosse un'altra persona.
In quell'occasione fu ricompensato con un uovo di Fabergé che si trova tutt'ora nel retro della sua farmacia storica qui a Torino.
Nella sua vita immortale ha fatto il giro delle corti europee, in Danimarca ha aiutato la regina a procreare grazie allo yoga e ai suoi ritrovati contro l'infertilità. In Spagna e in Austria ha risolto problemi di colesterolo e diabete; in Inghilterra è stato consultato per la famosa pazzia di Re Giorgio, purtroppo il sovrano però si trovava in uno stato molto avanzato della sua malattia che rese inefficaci le sue cure.
La sua fama lo ha da sempre anticipato di miglia, conducendo alla sua bottega anche il diavolo in persona proprio durante quella sua primissima visita a Torino che lo fece innamorare della nostra città! Pare che ad una delle feste in maschera in uno dei palazzi nobiliari che il diavolo era solito frequentare, una strega, invaghitasi di lui, gli fece un incantesimo nel tentativo di rendendolo dipendente da lei come un coniglio dalle carote. Ovviamente gli effetti sul diavolo furono molto attutiti ma lui si sentiva costantemente nauseato come se fosse su un peschereccio nell'Artico.
Vedendolo costretto a letto con un secchio per le emergenze, fu proprio Gianduia - il suo assistente personale-confidente-consigliere - che andò a chiamare lo speziale in suo soccorso. D'allora anche il diavolo ha promesso di tenere il segreto sulla sua identità ed immortalità.
Viaggio dopo viaggio, lo speziale è diventato farmacista arrivando alla pratica contemporanea e rinnovando un po' anche la sua farmacia. Non troppo dati i limiti imposti dalla soprintendenza ai beni culturali.
Il farmacista come il medico e il veterinario fanno giuramento di curare chiunque ricorra a loro. Ci vanno persino Anya, Babbo Natale e tutti gli elfi sia in caso di indigestione da dragées argentate e bugue che verso la fine delle loro vacanze torinesi quando devono rinnovare la farmacia da viaggio prima di andare ai tropici.
Lo speziale immortale tuttavia, sin dai tempi di quel suo primo viaggio in Russia, mantiene anche un'aura mitologica di curatore dell'anima e riparatore del cuore.
Cuori spezzati e solitari lo cercano da generazioni per poter godere dei suoi rimedi più magici che chimici. Dal suo storico laboratorio nel centro storico escono fiale di pozioni, pillole di oblio, ampolle contro l'odio e filtri d'amore.
Sono tutti prodotti molto richiesti nonostante il paradosso dell'era digitale, del viagra, dell'aids e del covid19. La fama della loro efficacia fluttua nell'aria e continua diffondersi tra chi ne ha bisogno come il profumo del cioccolato che unisce la popolazione mondiale nel modo più democratico.
In fondo le pene d'amore sono universali, attraversano il tempo e gli orientamenti sessuali unendo l'umanità nella sua diversità.
E così che ogni tanto vi capiterà di vedere il logo della farmacia sui sacchetti e sulle etichette dei prodotti di questo farmacista immortale. Lui però sarà sempre nascosto nel suo laboratorio invisibile alla massa e schiavo della sua immortalità.
Nessuno ha mai potuto intervistarlo ma quelli che oltre al diavolo, ad Anya, Babbo Natale e agli elfi sono riusciti ad avvicinarlo e a conoscerlo dicono che si tratta di un uomo saggio, curioso e sempre al passo coi tempi. Nonostante ciò l'umanità e i suoi problemi sono sempre uguali: ciò che mina la nostra salute è il nostro cuore e la sua missione è ridargli equilibrio.
Dunque se siete a Torino, fate un giro delle farmacie storiche del centro, chiedete in giro, sono in molti quelli che hanno già provato i suoi rimedi ed hanno coronato i loro sogni dopo aver toccato il fondo dell'oceano della loro disperazione.
Non perdete mai la speranza, venite a Torino e cercate lo speziale di corte, le sue pozioni reali sono tutt'ora imbattibili!!
Nel 2017, quando la Farmacia Ordine Mauriziano era ancora nella Galleria Umberto I dal 1575, adesso è in Piazza della Repubblica |
PS: anche la farmacia dello speziale immortale ha un sito e fa consegne, tuttavia il farmacista deve empatizzare con la vostra voce e i vostri problemi per calibrare bene i rimedi che vi cambieranno l'esistenza!
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